Luigi Crocenzi nasce il 9 giugno del 1923 a Montegranaro. Nel 1939 si trasferisce a Fermo con la famiglia dove frequenta il Liceo Annibal Caro per poi iscriversi alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. Ed è proprio a Milano che avviene un incontro molto importante, quello con Elio Vittorini, con il quale pubblicherà sulla rivista Il Politecnico i fotoracconti “Italia senza tempo” e “Occhio su Milano” per poi proseguire questa collaborazione editoriale nel 1947 con i fotoracconti “Andiamo in processione” e “Kafka City” iniziando a propagandare la fotografia come letteratura in immagini, con le foto disposte da Albe Steiner in stringhe verticali, come fossero i fotogrammi di un film sulla pagina. Nel 1947 va a Roma per frequentare il corso di regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia che conclude nel 1949 con il documentario intitolato "Pescherecci", girato a Porto San Giorgio, che narra la vita e il lavoro dei pescatori locali. Nel 1950, insieme a Elio Vittorini, Crocenzi si reca in Sicilia per realizzare il servizio che servirà ad illustrare la VII edizione del romanzo Conversazione in Sicilia che sarà pubblicato nel 1953. Nel 1951, sul periodico Pattuglia, pubblica il fotoracconto “Nei vicoli del mio quartiere” e tra il 1954 e 1955 su Il Caffè pubblica frammenti del romanzo fotografico “il giornale dei peccati” che non vedrà mai la luce. Nel 1954, Crocenzi fonda a Fermo il Centro per la Cultura nella Fotografia (C.C.F.) e nel 1961 contribuì alla costituzione del locale Fotocineclub, rispondendo alle richieste di un gruppo di fotoamatori che in seguito organizzarono diverse edizioni del celebre Festival del Reportage e del Racconto Fotografico, da lui ispirato. Luigi Crocenzi muore a Fermo il 29 dicembre del 1984. Crocenzi non fu solo un buon fotografo ma un intellettuale che si dedicò allo studio e promozione di una fotografia concepita come una sequenza di più istantanee, quale presupposto teorico dell’equivalenza tra le singole foto e le parole di un testo scritto. “I fotografi saranno gli scrittori, gli storici e i poeti della nostra società” Luigi Crocenzi, 1957. Nel 1995 il CRAF ha acquisito l’intera produzione fotografica, gli epistolari, la ricchissima biblioteca. La mole del materiale è notevole: oltre alle fotografie realizzate dallo stesso Luigi Crocenzi, sono presenti fotografie di autori che rappresentano un’esaustiva storia della fotografia italiana del Dopoguerra, come Mario Giacomelli, Ugo Mulas, Ferdinando Scianna, Mario Cresci, Toni Nicolini, Pepi Merisio, Piergiorgio Branzi, ecc. Complessivamente si stimano 6402 negativi (escludendo dal conteggio quelli prettamente familiari) e 2500 positivi (tutti vintages di formati vari) che hanno come autore Luigi Crocenzi, una collezione di circa 2500 stampe di altri autori, una biblioteca di oltre 2000 libri di fotografia, l’epistolario che fa riferimento a 417 corrispondenti tra fotografi e operatori in ambito fotografico, letterario, editoriale e culturale degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del Novecento. Una parte consistente delle fotografie di Crocenzi è stata recentemente catalogata ed è visibile sul sito del CRAF.