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Andrè Kertesz, un inedito a Gorizia
Andrè Kertesz, un inedito a Gorizia
Il CRAF, nel contesto della propria attività istituzionale, ha compiuto approfondite ricerche relativamente ad aspetti della storia della fotografia collegati alla Prima Guerra Mondiale particolarmente nel Friuli Venezia Giulia. Da queste ricerche, sviluppate anche grazie alla collaborazione del Ministero della Cultura di Francia, è stato individuato negli Archivi parigini un corpus inedito, piccolo ma importante,  di immagini realizzate dal grande fotografo André Kertesz a Gorizia, Trieste e nell’Isontino tra il dicembre 1914 e il maggio 1915.
Già di per sé questo è un evento culturale di rilievo, per l’autore e per gli stessi contenuti estetici delle immagini che, a differenza di quanto poi sarà proprio la Prima Guerra Mondiale a far emergere (cioè l’uso della fotografia come mezzo di informazione finalizzato a enfatizzare aspetti come il patriottismo, il sacrificio per la Patria, ecc all’origine della nascita di riviste illustrate o della stessa cartolina postale) mantengono una visione dei luoghi e delle persone rappresentante con il punto di vista poetico proprio di questo grande autore. Inoltre il Ministero della Cultura di Francia si è reso disponibile a realizzare – dai negativi originali conservati – una serie completa delle stampe di André Kertesz autorizzandone la presentazione in una Mostra e la loro pubblicazione su un volume nonché la loro successiva acquisizione e conservazione presso gli archivi del C.R.A.F.
André Kertesz è probabilmente il più estroverso e fantasioso dei fotografi mai esistiti. Colleghi di altissimo calibro quali Robert Capa, Henri Cartier Bresson o Brassai lo riconoscono come uno dei loro maestri d’arte. Henri Cartier Bresson dirà di lui: “Tutto quello che abbiamo fatto, Kertesz l’ha fatto prima”.
André Kertesz (nato nel 1894 a Budapest e morto a New York nel 1985) si dedica molto presto alla fotografia: appena diciottenne, nel 1912, compra la sua prima macchina fotografica, una ICA a lastre da 4,5x6 cm. Tra il 1914 e il 1918, presta servizio militare nell’Esercito Austronungarico e porta con se una Goerz-tenax. Fotografa quasi quotidianamente le scene della vita militare e del fronte fin quando una pallottola russa lo colpisce gravemente, presso Golgoroy, vicino al cuore. Rimane paralizzato per un anno e viene successivamente colpito dalla febbre tifoidea che lo costringe ad una lunghissima convalescenza. Ciononostante, nelle retrovie, continua a fotografare: altri soldati feriti, amici, i bambini di un vicino accampamento di zingari. Le sue immagini assolutamente spontanee, intuitive, lo fanno conoscere in una cerchia d’intenditori, e nel 1916 la rivista “Borsszem Janko” gli assegna un premio per un autoritratto satirico legato all’esperienza militare. Sfortunatamente gran parte delle fotografie riprese sul fronte furono distrutte, al termine della guerra, durante i disordini conseguenti alla rivoluzione ungherese.
Il fatto poi che allle immagini di Kertez nella Mostra, faccia seguito una narrazione visiva sui luoghi della Prima Guerra Mondiale, frutto del progetto realizzato del fotografo goriziano Arnaldo Grundner, conferma in un quandro d'insieme il senso stesso delle fotografie di Kertesz.
Andrè Kertesz, un inedito a Gorizia
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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