Enrico Giovenzana (Milano, 1944)
Nato a Milano nel 1944, Enrico Giovenzana vive e lavora nel capoluogo lombardo. Dopo gli studi in biologia si è dedicato alla fotografia, con riprese di carattere industriale e tecnico-scientifico.
Nel corso degli anni il suo interesse e le possibilità di lavoro lo hanno portato sempre più a interessarsi di fotografia scientifica. Consulente per la fotografia di numerosi Istituti Universitari, ha avuto come clienti alcune tra le principali Case Farmaceutiche. Per queste ha realizzato numerose monografie aziendali.
Ha collaborato con le principali riviste scientifiche e di divulgazione, con case editrici di enciclopedie, come Fabbri e Peruzzo, Per quest’ultimo editore ha anche curato la parte fotografica dell’Enciclopedia delle Conchiglie.
Benché non abbia mai voluto essere considerato un artista, le sue opere sono state esposte ed apprezzate in diverse mostre realizzate da Lanfranco Colombo a Milano, in occasione di passate edizioni del Sicof e pubblicate innumerevoli volte.
Attualmente, dopo un travagliato periodo di dolore e di depressione, si appresta a vivere intensamente una nuova vita, a supporto di fotografi e di appassionati, desiderosi di apprendere e approfondire le tecniche fotografiche.
Nonostante la sua vista e la sua salute siano compromesse, mantiene ancora la passione per la fotografia e lo spirito combattivo di una volta, supportati da una cultura umanistica superiore e da un desiderio innato di apprendere sempre nuove cose.
Laura Gasparini (durante una lezione al CRAF)
Laura Gasparini
Un impegno per la conservazione e la tutela della fotografia
E’ curatrice della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Laureata al DAMS con una tesi dal titolo Fotografi artigiani a Reggio Emilia nell’800 con il prof. Italo Zannier. Ha frequentato la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte all’Università di Parma e quindi un corso sulla conservazione dei materiali fotografici al Rochester Institute of Tecnology (N.Y-N.Y.).
Autrice con Silvia Berselli de L’archivio fotografico. Manuale per la conservazione e la gestione della fotografia antica e moderna, Zanichelli, Bologna 2002 e di numerosi saggi e testi di storia della fotografia.
E’ stata docente nelle principali iniziative formative sulla fotografia come bene culturale in Italia e consulente per diversi progetti digitali di archivi fotografici.
Marco Zanta
Un giovane fotografo emergente
Si occupa di fotografia dagli inizi degli anni ’80.
Dal 1985 al 1994 ha insegnato Storia e Tecniche della Fotografia presso vari Istituti Superiori del Veneto.
Come fotografo professionista segue da alcuni anni esclusivamente i settori della fotografia per l’industria e l’architettura, realizzando numerose campagne per aziende ed enti pubblici; collabora con numerose riviste di architettura in Italia e all’estero.
Sue fotografie sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche.
Sante Trus (Travesio, 1933 -)
Un fotografo del Friuli Venezia Giulia
Nasce a Travesio nel 1933 e dopo le scuole medie si reca a Milano dedicandosi alla professione di stilista presso la scuola di Luca Librando.
Rientrato in Friuli inizia a fotografare da dilettante entrando a 18 anni nello studio che uno degli autori più significativi per la storia della fotografia della regione, Renato Barnaba di Buja, aveva aperto a San Daniele.
Nel 1958 rileva lo studio e ne prosegue l’attività.
Nel frattempo partecipa alle mostre di fotografia che si andavano allestendo a Spilimbergo ed a numerosi concorsi fotografici nazionali.
Vince il premio Napoli e viene selezionato per una mostra internazionale a Torino. Medaglia d’oro a Cortale ed a Udine per la grafica, con l’opera “La finestra di Mondrian”.
Ha illustrato con sue fotografie i libri “Arte sacra a San Daniele tra il XIV e il XVI secolo”, “San Giovanni di Gerusalemme” di Remigio Tosoratti, “Rive D’Arcano” di Carlo Venuti e “Une glagn di storie” di Romano Sandri. Ha collaborato con Gianfranco Ellero a “Tiliment, fotografie per un fiume”.
Sante Trus nel corso della sua lunga attività di fotografo di S.Daniele è riuscito a documentare la trasformazione di questa cittadina friulana e del Friuli collinare dagli anni ’50 ad oggi
