Francesca Krivec
Il fondo fotografico Francesco Krivec (1907 - 1983), rappresenta
un archivio di grande interesse per la cultura e la storia friulana,
in particolar modo per quella udinese, documentata grazie alle numerose immagini riguardanti persone e luoghi della città. Tale fondo è composto da una consistente quantità di negativi, circa 60mila pezzi, circa 250 stampe originali e 170 negativi realizzati da Giovanni Paris (1870 - 1951), abile e raffinato fotografo ritrattista veneziano con il quale Francesco Krivec iniziò la sua attività professionale e dal quale, nel 1933, rilevò lo studio di Via Manin a Udine.
Per la qualità e la quantità delle immagini realizzate, Francesco Krivec può essere considerato il più importante fotografo ritrattista udinese del Novecento. Nel suo studio passarono e furono fotografati diversi personaggi di interesse storico, culturale e sociale. Moltissimi i nomi noti come Pier Paolo Pasolini, Chino Ermacora, Siro Angeli, Carlo Pignat, Fred Pittino, Gino Valle, Don De Roja, Clara Calamai, le sorelle Orfei, musicisti, attori e altri artisti.
Oltre all'attività ritrattistica in studio Francesco Krivec si cimentò nelle foto di cronaca e reportage. Sono rappresentate varie manifestazioni sportive, eventi religiosi,aduni e celebrazioni fasciste, ritratti di militari prigionieri di guerra presso un campo udinese, le vie di Udine stravolte dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, significativi luoghi del lavoro e del commercio udinese degli anni cinquanta (SAFAU, UPIM, ecc…), l'ospedale psichiatrico di Sant'Osvaldo, le colonie infantili, la visita del re Vittorio Emanuele III a Udine nel 1942, e quelle, nel dopoguerra, di personalità politiche (gli onorevoli De Gasperi, Berlinguer, Segni, Giannini, il presidente Saragat, ecc…).
Abile stampatore e preciso ritoccatore di negativi, Francesco Krivec praticò anche la coloritura manuale di stampe in bianco e nero utilizzando dei pastelli, stesi con estrema cura e perizia e il cui risultato restituisce alle immagini un realismo convincente.
Francesco si dimostrò prolifico sperimentatore specialmente di tecniche di stampa fotografica. A testimoniare questi aspetti sono rimaste solo un centinaio di stampe originali, dalle quali comunque si evince lo stile e lo spirito di ricerca.
Solarizzazioni, effetti di finto rilievo, composizioni geometriche,
effetti di controluce, pittorialismi (flou, texture di stampa, viraggi, ecc…) ci permettono di rivedere in sunto, in queste immagini, l'eclettico panorama delle tendenze culturali della fotografia internazionale dal 1930 al 1960. Francesco Krivec fu il primo fotografo friulano a cimentarsi in stampe a colori, con il sistema "dia-transfert" da diapositiva, adottando diversi metodi di stampa per trasferimento,
partendo da negativi in bianco e nero: bromolio, gomma bicromatata, ecc… L'opera di questo autore, analizzata nella sua globalità, non costituisce solo un prezioso serbatoio di informazioni storico culturali, ma esprime anche il sentimento di un'epoca.

(Tratto da una presentazione di Franco Martelli Rossi)

Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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