Massimo Vitali (Como, 1944)
Massimo Vitali
Premio FVG Fotografia 2014


Massimo Vitali è nato a Como nel 1944.
Si trasferisce a Londra dopo il liceo, dove studia fotografia al London College of Printing.
All'inizio degli anni Sessanta inizia a lavorare come fotogiornalista, collaborando per numerose riviste e agenzie in Italia e in Europa. Durante questo periodo Vitali incontra Simon Guttman, il fondatore dell'Agenzia Report, fondamentale alla sua crescita di "Concerned Photographer."
Ha lavorato come direttore della fotografia per la televisione e il cinema senza per questo dimenticare il suo rapporto con la fotocamera. Attualmente si dedica alla "fotografia come mezzo per la ricerca artistica. Vive e lavora a Lucca e Berlino.

Nelle comunità umane fotografate da Massimo Vitali ci sono tipi specifici (addirittura definibili mediterranei o americani) di consuetudini sociali da osservare in alcune delle loro configurazioni caratteristiche. Vitali incornicia le sue fotografie di questi riflessi con domande ironiche e alla fine piene di ansia: è solo nel "prenderla alla leggera", nell'"andare in vacanza", o nell'"essere un turista" che gli esseri umani riescono a raggrupparsi pacificamente con i loro simili? che serenamente si espongono alla carezza della natura? È solo così che riescono o lo vogliono? Che il loro mondo ha posto per questo? Che può essere sano e sicuro come sembra?
A prescindere dalla sua acuta osservazione sociologica, uno di risultati più sorprendenti della zoologia di Vitali è la sua scoperta visuale delle conformità istintive dell'essere umano indipendentemente dal luogo o dalla lingua, per lo meno nei luoghi speciali – a volte anche singolari, che ha scelto di studiare. Se questa è antropologia, ci rivela un'ecologia umana. E se si tratta di critica sociale, non è ostile alla società – Vitali sembra provare grande affetto per le comunità che ritrae – ma piuttosto intesa a chiarire che tipo di società siamo, o meglio, potremmo essere. Gli istinti che Vitali vede nei suoi soggetti potrebbero essere la nostra più grande risorsa e capacità di recupero; potrebbero anche però essere la vera ragione della mancanza e della perdita di oggi.

Perché uniformarsi al mondo significa anche permettere al mondo di uniformarci.
Tratto da un testo di Whitney Davis in Natural Habitats (Steidl, 2010)
MASSIMO VITALI

Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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