Armin Linke (Milano, 1966)
Come fotografo e filmmaker sta lavorando a un archivio a crescita progressiva sulle diverse attività umane e sui nuovi paesaggi naturali e artificiali, cercando di documentare situazioni in cui i confini tra finzione e realtà si assottigliano e diventano invisibili.



Alberto Bevilacqua (Venezia, 1961)
Nato a Venezia nel 1961, vive a Mestre
Lavora come free-lance dal 1985 iniziando come fotografo di scena per il teatro. Dal 1986 come fotogiornalista collabora ad oltre ottanta testate, come Business Week, Capital, Epoca, Europeo, Famiglia Cristiana, Fortune, Meridiani, Panorama, Sipario, Le Monde 2, Wired.
Accanto all’interesse per il reportage e il ritratto, con progetti personali o commissionati da periodici o aziende, sviluppa negli ultimi anni la propria attività anche in campo industriale e pubblicitario.
Articoli sul suo lavoro e sue fotografie sono state pubblicate da riviste di settore ed in volumi di saggistica.
Ha esposto in sei mostre personali e una ventina di collettive, a Brescia, Firenze, Milano, Pordenone, Spilimbergo, Ravenna, Venezia. Ha tenuto corsi annuali, seminari ed incontri con studenti e fotografi professionisti. Ha curato una sezione del volume “Tra la terra e l’acqua” edito in questi giorni da Marsilio sul nuovo Parco di San Giuliano a Mestre.

Giovanni Edoardo Nogaro (Tolmezzo, 1937)
Dal 1960 svolge l’attività di fotografo professionista a Milano. E’ residente a Missaglia (Lc). Annovera varie mostre come
-“Martesana” - Circolo fotografico milanese (Milano, 1963)
-"I colori del Naviglio” – Biblioteca Comunale a Palazzo Sormani (Milano, 1963)
-“La Carnia” – Presentazione del prof. Ardito Desio, Centro culturale Pirelli (Milano, 1964)
-“La Carnia” – Presentazione del prof. Michele Gortani, Sala Ajace del Palazzo Municipale (Udine, 1964)
-“Storie e luoghi dei promessi sposi” – presentazione di Guido Bezzola, Centro Informazioni Ferraia (Milano, 1967)
-“Architettura delle antiche case della Carnia” – Italia Nostra e “Fogolar Furlan” (Milano 1968)
-“La Carnia” – Sala Comunale delle esposizioni (Tolmezzo, 1975)
-“La Carnia” – Sala Comunale d’arte di Palazzo Costanzi, organizzata dal Civico Museo Revoltella (Trieste, 1976)
-La Carnia (Belgrado, 1977)
Ha pubblicato nel 1972 il volume “Carnia” e nel 2002 “Il principe Iris”. Per il Politecnico di Milano ha pubblicato alcuni libri sull’architettura armena (1968-1972). Ha contribuito a “L’arte popolare in Carnia” di Michele Gortani – Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari, Società Filologica Friulana (1965). Ha partecipato all’illustrazione di molti libri e riviste del settore. Ha contribuito alla mostra “Il paesaggio friulano” a cura di Italo Zannier.
Ilo Battigelli (San Daniele del Friuli, 1922)
Nel 1930 si trasferisce a Santa Margherita Ligure presso la famiglia dello zio, il fotografo Ernesto Battigelli, dove frequenta le scuole elementari ed apprende, grazie agli insegnamenti di Ernesto, il mestiere del fotografo.
Nel 1938 ritorna a San Daniele, dove gestisce la succursale dello studio del fotografo Barnaba, originario di Buia.
Nel 1939 raggiunge il padre ad Asmara in Eritrea. Qui lavora per il Corriere Eritreo, per il quale esegue fotografie di pubblicità, news e sport, e come fotografo per Ferruccio Vignali, free lance presso “Compagnia Foto Milano”.
Nel 1946 viene assunto come fotografo ufficiale dell’Aramco, “American Oil Company” presso il Dipartimento di Ingegneria, del quale diventa qualche tempo dopo sovrintendente. Come molti Italiani per incrementare i loro guadagni durante il tempo libero, si crea la propria attività e installa il proprio studio fotografico nella cassa di imballaggio di un'automobile, dove realizza cartoline, biglietti di auguri e fotografie di scene locali. Sceglie come nome d'arte "Ilo il Pirata", assumendone anche l'aspetto. 
Comprende di trovarsi in una zona come l'Arabia, scarsamente conosciuta e fotografata, proprio in un momento di forte transizione. Si reca dall' Emir Turki ibn Utaishan,"mayor" di Ras Tannurah, per chiedergli il permesso di uscire dall'accampamento degli Italiani, e con il consenso dell'Emiro, inizia a realizzare numerose fotografie dell'Arabia Saudita.
Nel 1948 inizia una serie di viaggi, nell’intento di realizzare il giro del mondo: viaggia attraverso le più famose città d’Italia. Nel 1951 compie un viaggio in Europa, seguito nel 1954 da un viaggio in Medio Oriente e l’anno successivo in America, dove espone le sue foto dell’Arabia.
In occasione della morte della madre nel 1955 torna in Italia, dove apre un negozio a Genova, che manterrà fino al 1957, quando si trasferisce in Rhodesia.
Per tre anni documenta per conto della “Impresit”, la costruzione della diga di Kariba, nonché lo spostamento forzato dell’etnia Tonga, stanziata lungo la valle dello Zambezi.
Nel 1960 apre uno studio che manterrà fino al 1996, quando ritorna definitivamente a San Daniele. Durante questo periodo in Africa, alternato da frequenti e costanti visite a San Daniele, entra a far parte della “Mashonaland Photographic Society”. Fotografa le maggiori rappresentazioni di balletto e di teatro a Salisbury, realizza ritratti di singoli e di gruppi famigliari, esegue servizi per matrimoni e lavori commerciali.
Dal 1957 espone regolarmente ad Harare alla National Gallery of Zimbabwe, oltre che a San Daniele, e Inghilterra, ricevendo numerosi riconoscimenti.
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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