Mario Giacomelli (Senigallia, 1925 – 2000)
Dopo un'adolescenza trascorsa in ristrettezze economiche, inizia a lavorare nel 1948 come fattorino presso una tipografia di cui in seguito diventerà proprietario. Nel tempo libero si dedica alla pittura e alla poesia, passioni che lo accompagneranno per tutta la vita. Si avvicina alla fotografia nel 1954. Dopo aver conosciuto Giuseppe Cavalli entra a far parte dei gruppi fotoamatoriali Misa e La Bussola. Accorato narratore di storie umane, dalle sue esperienze giovanili scaturiscono i racconti che lo renderanno famoso a livello internazionale: Verrà la Morte E Avrà i Tuoi Occhi, seguito dalla realizzazione di Scanno, e Io Non ho Mani Che Mi Accarezzino il Viso. E' noto anche per i suoi paesaggi marchigiani, e per le personali visioni del mondo sociale che popola la sua provincia. Innumerevoli le mostre, e frequente la presenza nei maggiori musei internazionali, soprattutto in USA, dove è il più noto fotografo-artista italiano.


Gianni Borghesan

Gianni Borghesan (Spilimbergo, Pordenone, 1924 - 2004 )
Fin da ragazzo si è dedicato alla fotografia con un impegno che esorbitava da quello quotidiano, commerciale, applicandosi soprattutto al ritratto. Tra il 1950 e il 1952 ha progressivamente abbandonato questo genere di fotografia, per applicarsi invece ad una sistematica lettura visiva del paesaggio aderendo ideologicamente alle nuove istanze del neorealismo, che in Friuli contava allora su alcuni protagonisti divenuti poi rappresentativi di questo movimento, come Elio Bartolini, Pier Paolo Pasolini e il pittore Zigaina. In quegli anni Borghesan inizia a collaborare con le più importanti riviste specializzate (Ferrania, Fotografare, Rivista Fotografica Italiana, Diorama) e pubblica sue immagini n alcuni annuari internazionali; nel 1957 una sua fotografia viene pubblicata anche sul New York Times.
Nel 1955 è stato, assieme ad Aldo Beltrame, Carlo Bevilacqua, Giuliano Borghesan, Toni Dal Tin, Fulvio Roiter e Italo Zannier, tra i fondatori del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia, un sodalizio di tendenza neorealista, sorto a Spilimbergo con lo scopo di rivalutare la fotografia come prodotto culturale e di assegnarle compiti di ricerca eminentemente sociologici.
Ha esposto in innumerevoli rassegne, nazionali ed internazionali, dove gli sono stati attribuiti anche molti premi.
Ha sempre vissuto e lavorato a Spilimbergo.


Olivo Barbieri

Olivo Barbieri (Carpi, Modena 1954- )
Inizia a fotografare mentre compie gli studi universitari al DAMS di Bologna, dove segue i corsi di tecnica della fotografia di Paolo Monti dedicandosi particolarmente al paesaggio ed all' architettura.
E' considerato uno dei più interessanti fotografi italiani, affermato da anni in campo internazionale.
Dal 1980 partecipa alle più importanti campagne di documentazione territoriale italiane. tra i progetti fotografici più significativi, Viaggio in Italia, La Via Emilia, Linea di Confine, Archivio dello Spazio della Provincia di Milano. Dal 1989 compie con regolarità viaggi in Cina, paesedi grande attualità culturale ed economica del quale Barbieri rivela i segni della tradizione e le sempre più vistose affinità con la cultura occidentale.
Nel 1990 presenta la sua ricerca ai Recontres Internationales de la Photographie di Arles. Pubbica Noto, studio sul barocco siciliano.Nel 1991 pubblica il libro Notte.
Nel 1993, unico fotografo italiano, prende parte alla 'Mission Photographique Transmanche' nella zona di frontiera franco-belga, esplorata nelle sue testimonianze ambientali, storiche ed economiche. Partecipa alla mostra Muri di Carta. Fotografia e Paesaggio Dopo le Avanguardie, curata da Arturo Carlo Quintavalle per la Biennale di Venezia.

MOSTRE CHE TI POTREBBERO INTERESSARE
Fulvio Merlak, Colori, 1984

catalogo

biblioteca

Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

catalogo

fototeca