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Jannah. Il giardino islamico del Chiapas
Giulia Iacolutti
JANNAH
Il Giardino Islamico del Chia
pas

22 giugno - 1 settembre
Antiche Carceri - San Vito al Tagliamento
Sabato, domenica 10.30—12.30 e 15.30—19.00
Inaugurazione: 22 giugno ore 18
ingresso gratuito
Inaugurazione
Alla fotografa e artista visiva il CRAF conferirà il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia 2019 per un autore regionale
Giulia Iacolutti
Viaggio nel giardino islamico del Chiapas


Dall’osservazione di una piccola realtà isolata del Messico dove le tradizioni indigene convivono pacificamente con la dottrina musulmana è nato Jannah, un intenso percorso fotografico che racconta l’esperienza diretta vissuta dall’autrice nelle case, fra i riti e le feste della comunità discendente dei Maya. La mostra sarà ospitata alle Antiche Carceri di San Vito al Tagliamento dal 22 giugno al 1 settembre 2019.

Sembra difficile anche solo immaginare che nel cuore del Messico possa fiorire l’Islam, eppure è vero, è possibile. Di un mondo al limite e di un’esperienza di pacifica convivenza ci racconta la fotografa Giulia Iacolutti, cui il CRAF — il Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo (Pordenone) — attribuirà il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia 2019. Il riconoscimento, dal 1987, valorizza gli autori più significativi sulla scena nazionale e regionale.
L’artista è autrice di Jannah. Il Giardino Islamico del Chiapas, progetto espositivo che verrà ospitato dal 22 giugno al 1 settembre 2019 alle Antiche Carceri di San Vito al Tagliamento in occasione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia, organizzata dal CRAF in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il sostegno della Fondazione Friuli. La mostra testimonia il tempo vissuto a stretto contatto con una piccola comunità isolata del Messico, dove la dottrina musulmana e le tradizioni indigene hanno trovato una forma di armonica convivenza.

I primi semi dell’Islam in Chiapas germogliano nel 1995 con l’arrivo di un esiguo gruppo di musulmani Mirabitum originari di Granada in Spagna. Giulia Iacolutti racconta la conversione all’Islam di una piccola comunità tzotzil discendente dei Maya: in questo Giardino (Jannah è appunto il paradiso islamico) è stratificato il cuore del suo percorso fotografico: attraverso ritratti e paesaggi tropicali, l’autrice mostra la convivenza serena delle anime della comunità, impegnate a preservare le loro tradizioni insieme alla nuova dottrina religiosa, scoprendo così nel sincretismo il proprio “paradiso”.
La mostra, che comprende 40 foto a colori, viene esposta per la prima volta al CRAF:
«Il tema della nostra rassegna, intitolata quest’anno Sguardi differenti, trova nel lavoro
di quest’artista e nel suo particolare impegno sociale a difesa delle minoranze la migliore espressione — spiega il consulente del CRAF Luca Giuliani — auguriamo fortuna e successo a questo giovane talento friulano, capace nei suoi intensi lavori di raccontare il nostro tempo, con spirito di indagine profonda, e manifestare attraverso l’arte della fotografia il suo costante anelito alla verità».

Giulia Iacolutti
Nata nel 1985, fotografa e artista visiva, Giulia Iacolutti si dedica principalmente ai suoi progetti personali tra l’America Latina e l’Italia. Attraverso differenti linguaggi e supporti, esplora temi di natura socio-politica relazionati alle lotte di resistenza identitaria. Il suo lavoro è stato esposto in Argentina, Bolivia, Colombia, Italia, Messico, Spagna e Stati Uniti. Ha pubblicato su testate nazionali e internazionali tra cui National Geographic, La Repubblica, Al Jazeera, L’Espresso e Gatopardo. Tra gli ultimi riconoscimenti la menzione d’onore alla Biennale di Fotografia della Fondazione Maria ed Hector Garcia, e le nomine al Joop Swart Masterclass, al 6x6 Global Talent Program World Press Photo e al Foam Paul Huf Award.






Antiche Carceri - San Vito al Tagliamento
Jannah
Jannah
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Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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