a cura di Dejan Sluga
Parco 2 - Via Bertossi / Pordenone, 27 ottobre 2012 -20 gennaio 2013
Orari: da martedì a sabato: 15.00-19.00; domenica 10.00-13.00/15.00-19.00

AFTERMATH: Differenti aspetti di un panorama culturale in cambiamento

Il progetto Aftermath - Changing Cultural Landscape ha avuto origine dal dibattito sulle immagini documentarie seguito alla disintegrazione della Jugoslavia vista attraverso le lenti della fotografia d’arte contemporanea. Abbiamo invitato artisti che a nostro parere hanno creato documenti visivi di un tempo e di un luogo particolari e che dal loro approccio soggettivo hanno “catturato la realtà” a un livello percettivo più complesso di quello offerto solitamente del medium fotografico. Tenendo presente che si tratta in primo luogo di documenti fotografici, le immagini selezionate dovevano essere convincenti anche per essere opere degne di nota nell’arte visiva contemporanea, sia per il soggetto sia per la forma. A proposito della concezione del progetto implicita nel titolo, cercavamo gruppi di opere multi-livello e dedicate a temi generali di cambiamento sociale e politico, culturale e di ri(e)voluzione culturale ed economica, come pure a storie sociali ed esistenziali individuali. All’interno di questa cornice concettuale abbiamo prestato particolare attenzione alle opere che pongono in primo piano le questioni estetiche relative al ruolo della fotografia come documento oppure che considerano la fotografia principalmente un medium della pratica artistica contemporanea.
L’esposizione si concentra perciò sulla riflessione artistica riguardo ai cambiamenti sociali che con tanta fatale intensità hanno segnato l’intero territorio della ex Jugoslavia. Per mezzo dei loro sforzi creativi, gli artisti partecipanti rivolgono la propria attenzione a vari effetti dei processi di transizione che hanno cambiato brutalmente la vita dell’individuo, siano essi le guerre sanguinose degli anni Novanta e le loro conseguenze dirette e indirette, i radicali cambiamenti economici che hanno avuto impatto rilevante sull’intero sistema sociale, siano essi i nuovi valori ad esse conseguenti. Per il suo arco temporale, l’esposizione ci offre un interessante confronto di riflessioni ed espressioni di varie generazioni di artisti che hanno vissuto il periodo precedente la dissoluzione dello stato unico o che hanno preso le mosse da un contesto sociale completamente nuovo. Un periodo di vent’anni è abbastanza breve per la conservazione della memoria storica; perciò, per la maggior parte degli artisti, la nuova condizione è sempre in qualche modo in contatto con la memoria del recente passato.
Le opere e gli artisti selezionati dimostrano pluralismo, una varietà di approcci che in questo caso fanno da fattore integrante. Noi speriamo che il progetto Aftermath contribuisca anche in parte a fornire un’immagine esauriente del mondo in cui viviamo e a dare risposta alla domanda su cosa la fotografia contemporanea ci possa veramente dire riguardo allo “stato delle cose”.


AFTERMATH: DIFFERENT FACETS OF A CHANGING CULTURAL LANDSCAPE

The Aftermath. Changing Cultural Landscape project originated from questions about images of place and time following the disintegration of Yugoslavia as seen through the lens of contemporary art photography. We invited artists who, in our opinion, created relevant visual documents of a particular time and place and who by their subjective approach "captured reality" at a more complex level of perception than is usually delivered by the instant photo-medium. Considering that they are principally photo documents, the selected images should also convince as being relevant works of contemporary visual art, both in regard to their subject matter, as well as form. In the context of the project's conception as implied by its title, we were looking for series of works that are multi-layered and address broader subjects of social and political change, cultural and economic (r)evolution as well as social and existential stories of individuals. Within this conceptual framework we paid special attention to works highlighting aesthetic issues that call into question the role of photography as a document or that consider photography primarily as a medium of contemporary art practice.
The exhibition is thus focused on the artistic reflection of the social changes that to such a fatal degree marked the entire territory of the former Yugoslavia. Through their creative efforts, the participating artists address various effects of transition processes that unconditionally changed the life of the individual, be it the bloody wars in the 1990s and their indirect and direct consequences, radical economic changes that had a significant impact on the general social climate, or consequent new social values. Due to its temporal span, the exhibition provides an interesting confrontation of reflections and expressions of various generations of artists that either experienced the period before the disintegration of the common state or originate from a completely new social context. A 20-year period is short enough to preserve historical memory; thus, with most artists, the new situation is always somewhat juxtaposed with the memory of the recent past.
Selected works and artists demonstrate pluralism - a variety of approaches which in this case can play an integrating role. Therefore we hope that the Aftermath project will at least in part contribute to a more complete picture of the world we live in and provide an answer to the question of what contemporary photography can actually tell us about the "state of affairs”.

ARTISTI / ARTISTS:
Domagoj Blažević • Boris Cvjetanović • Andrej Đerković • Tomaž Gregorič • Majlinda Hoxha • Astrit Ismaili • Robert Jankuloski • Genc Kadriu • Amer Kapetanović • Silvestar Kolbas • Srđan Kovačević • Borut Krajnc • Nenad Malešević • Goran Micevski • Duško Miljanić • Bojan Mrđenović • Paula Muhr • Oliver Musovik • Vigan Nimani • Ana Opalić • Lazar Pejović • Darije Petković • Ivan Petrović • Marija Mojca Pungerčar • Vojo Radonjić • Jasenko Rasol • Bojan Salaj • Tarik Samarah • Mirjana Stojadinović • Viktor Šekularac • Dejan Vekić • Sandra Vitaljić • Borko Vukosav • Milena Zarić • Ivan Zupanc • Antonio Živkovič

CURATORI / CURATORS:
Miha Colner & Dejan Sluga • Mirjana Dabović • Albert Heta • Saša Janjić • Zoran Petrovski • Sandra Vitaljić & Ana Opalić • Branka Vujanović

Per informazioni: 0434-392916; www.artemodernapordenone.it