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Sergey Maximishin. L’Ultimo Impero. Vent’anni dopo
Sergey Maximishin. L’Ultimo Impero. Vent’anni dopo
A cura di Fulvio Merlak e Chiara Mariani
Museo delle Coltellerie/ Maniago, 15 settembre-14 ottobre
Orari: lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: 9.30-12.30/ 15.30-18.30; martedì e mercoledì: 9.30-12.30


Le fotografie di Maximishin, come ha ricordato Francesco Bizzini in occasione della presentazione della mostra a Milano nel 2008, colmano le nostre lacune sulla Russia.
Soggetti assolutamente comuni, mai anonimi: dalle donne che preparano il pane il sabato santo, alle insegnanti cecene che restaurano la scuola distrutta dalla guerra, al bambino di Grozny che gioca con un gattino, ai pescatori del Kazakistan, alle maschere del teatro Mariinskij e dell’Hermitage, tutti pezzi di storia e cultura dell’est.
la mostra è un ritratto della Russia oggi, a vent'anni dalle grandi riforme della Perestroika e dagli sconvolgimenti politici mondiali che hanno radicalmente trasformato gli equilibri dell'ex-blocco sovietico. Il fotoreporter russo Sergey Maximishin, con uno sguardo attento, discreto e sempre ironico, indaga problemi e contraddizioni legati alla quotidianità e ad aspetti della vita sociale di un Paese in forte e violenta trasformazione, ma ancora legato alle tradizioni.

Sergey Maximishin nasce nel 1964 a Kerch, una cittadina della Crimea.
Nel 1982 si trasferisce a Leningrado, servendo poi l’Armata Rossa in qualità di fotografo per il Soviet Military Force Group di stanza a Cuba.
Ha conseguito la laurea in fisica nel 1991 all’Istituto politecnico di Leningrado, oggi lavora nel laboratorio di ricerca tecnica e scientifica dell’Hermitage Museum.
Nel 1998 la laurea in fotogiornalismo a San Pietroburgo e i primi lavori per la rivista Izvestia, nel 2003 collabora con l’agenzia tedesca Focus.
Il 2004 lo consacra vincitore del prestigioso World Press Photo nella categoria “arte ed intrattenimento”.
I suoi scatti immortalano scene di vita come solo un pittore realista potrebbe fare.
C’è tutto nelle sue fotografie, dal linguaggio del corpo, alla carica emotiva, al senso della vita che scorre.
Sergey Maximishin. L’Ultimo Impero. Vent’anni dopo
Theological college,2008
Two monks carrying an icon, 2001
Ferry, 2005
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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