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Carlo Leidi, Polonia Semper Fidelis
Carlo Leidi, Polonia Semper Fidelis
Polonia Sempre Fidelis, fotografie di Carlo Leidi
Villa Ciani, Lestans, 4 luglio – 30 agosto

Il CRAF conserva nei propri archivi il lavoro fotografico realizzato da Carlo Leidi in occasione del viaggio in Polonia di Giovanni Paolo II° del 1979, trent’anni orsono e dieci anni prima della caduta del Muro di Berlino. Come ricordò Leidi, si trattava di “…immagini riprese durante un viaggio, fatto al seguito di Karol Wojtyla nella sua prima visita da Papa alla nativa Polonia. Viaggio per me, disgraziatissimo: concluso con un incidente stradale che avrebbe potuto costarmi la pelle ma, ancor prima, rallegrato dal furto – eseguito in una Varsavia zeppa di poliziotti, in pieno giorno e in pieno centro, con tutta calma –delle mie Nikon, degli obiettivi e di tutto il materiale impressionato in dieci giorni di lavoro. A parte le prime otto fotografie “miracolate”(tre rullini Nikon mi erano rimasti in tasca per caso) questo è un servizio d’emergenza, fatto con la Minox della mia compagna, Marisa, alla quale devo di non essermene tornato a casa per disperazione: “prova con questa. Perché dargliela vinta?” così nacque il servizio. Il libro no, perché nei mesi successivi alla visita di GiovannI Paolo II° la situazione polacca ebbe sviluppi imprevedibili, grazie alla ribellione operaia e alla sua organizzazione nel sindacato autonomo. Queste immagini sono tuttavia riuscite a rappresentare il senso di quel viaggio che oggi comprendiamo appieno nella sua portata storica e le caratteristiche della intensa religiosità popolare polacca. Tra le immagini esposte, quelle realizzate a Varsavia, Czestochowa e Auschwitz.

Carlo Leidi (Bergamo, 1930-1998) è stato un esponente della Bergamo politica e culturale degli anni Sessanta e Settanta, oltre che fotografo, scrittore e cultore enogastronomico. Egli amava definirsi notaio per dovere e fotografo per passione: incomincia a fotografare nel 1956, con lo scopo di utilizzare le immagini per documentare la realtà sociale. Suoi i reportage sull'Africa nera (1969-1971, nel favoloso e incontaminato Mali, culla della grande civiltà dei Dogon), sul viaggio del Papa in Polonia (1979), su Bergamo, la sua città (di cui voleva salvaguardare in modo particolare la qualità urbana e il patrimonio artistico), e la Toscana, documentando, con gli amici di Slow Food Arcigola, soprattutto la cosiddetta "civiltà del vino". Con Alfonso Modonesi ha documentato Praga nel 1968. Le sue fotografie sono state pubblicate su L'Europeo, La Domenica del Corriere, Historia, Du, Fotografie (Praga), Design ed altri periodici e quotidiani stranieri. Di lui hanno scritto A. Arcari, V. Jiru. Ha partecipato a varie mostre: Il Ritratto, Ponte San Pietro, 1963; Fermo 1964, 1695, 1966, 1973; La figura umana, Bergamo 1966; Italia 1968, Italia 1970, Bergamo; La fotografia italiana, Praga 1965; Immagini della Cina, Galleria l'Immagine, Bergamo 1974; Teatro di Pietra, Bergamo 2002. Tra le sue principali opere, ricordiamo I santi contadini (1973), Bergamo, o cara. Verso una città senza memoria (1975), L'autunno di Praga (Il Manifesto, 1978), La Morra nel cuore del Barolo (1989), Bacco in Toscana (Slow Food, 1998), Teatro di pietra (2002).
Carlo Leidi, Polonia Semper Fidelis
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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