archivio mostre
Lakota Sioux - Il mito e il paesaggio
Museo Civico delle Scienze
Piazza della Motta, Pordenone
Martedì / Sabato: 15.30 - 19.30
Giovedì anche dalle 20.30 – 22.30
Domenica e festivi: 10.00 - 12.30 / 15.30 – 19.30



La Mostra e il conseguente catalogo sono il frutto della collaborazione avviata dai Musei Civici di Reggio Emilia, dai Civici Musei di Pordenone e dal C.R.A.F. (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia) di Lestans (PN) con il MUP – Museum of the University of Pennsylvania – di Philadelphia, che si è reso disponibile al prestito di capolavori della storia della fotografia americana.
La Mostra si compone di oltre 100 fotografie, delle quali 74 sono i vintage prints (stampe originali d’epoca) che fanno parte dell’Archivio del MUP.
Il vasto fondo fotografico relativamente ai nativi americani e all’epopea dei Surveys, è stato acquisito dal MUP nel 1899 e faceva parte della collezione raccolta da Thomas Corwin Donaldson (1843 –1898), che fu il coordinatore, organizzatore e curatore per lo Smithsonian Institution della “The George Catlin Gallery” e lui stesso vicino al grande pittore fino ai suoi ultimi giorni.


Tra il 1890 e il 1893, Donaldson venne inoltre incaricato dallo Smithsonian di seguire l’ 11° censimento degli USA presso le riserve indiane, ed in quell’occasione completò la sua collezione di immagini.
Questo è il corpus centrale della Mostra, comprensivo di fotografie realizzate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, William Jackson, tra il 1857 e i primi anni 1870, e del periodo 1880 –1900 con Charles Milton Bell, Jack Hillers, David Francis Barry, Clarence Grant Morledge, John Grabill, William Cross, John Alvin Anderson, Frank Rinehardt e Adolph Muhr, fino a Edward Curtis.
A completamento, una serie di stampe da negativi conservati presso la Library of Congress, la Minnesota Historical Society, Smithsonian Institution, Denver Public Library, NARA, di autori come, John Carbutt, Arundel Hull, Stanley Morrow, Laton Huffman, James Mooney, Kossuth Dixon, Roland Reed.
Le fotografie presentano i principali esponenti della Nazione Lakota nei loro costumi tradizionali, gli accampamenti e scene di vita quotidiana, in un percorso storico che nello stesso tempo è un compendio di storia della fotografia americana dalle origini al primo novecento.
La Mostra e il conseguente catalogo (in italiano e inglese) sono curati da Walter Liva, Direttore C.R.A.F. e da Alex Pezzati, curatore dell’ archivio fotografico del M.U.P.


Il volume sarà introdotto dallo scrittore Cheyenne – Oglala Lance Henson, alcuni testi presenteranno le collezioni di oggetti Sioux dei Musei Provinciali di Reggio Emilia (RobertoMacellari) e le collezioni raccolte nell’archivio fotografico del MUP (Alex Pezzati), oltre che la storia dei “fotografi dei Sioux” (Walter Liva).
La Mostra verrà presentata ai Musei Civici di Reggio Emilia dal 18 aprile al 4 luglio 2004 e quindi, dal 18 luglio al 24 ottobre 2004, ai Civici Musei di Pordenone dove verranno anche esposti gli oggetti Sioux originali conservati ai Musei Civici di Reggio Emilia e che per l’occasione della pubblicazione, sono stati fotografati da Vasco Ascolini, tra i più noti fotografi d’arte e museali d’Europa.


La Collezione Thomas Corwin Donaldson del Museum of the University of Pennsylvania
Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.
Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.
1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.
Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899.
Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899. Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899.Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899.
Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899.Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899. Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899.Thomas Corvin Donaldson (1843 –1898) era agente dello Smithsonian Institution di Washington, per conto del quale si occupò per molti anni della catalogazione ed organizzazione del monumentale lavoro sui nativi americani realizzato da George Catlin, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni, per la The George Catlin Gallery, il sogno di tutta la vita del grande pittore1.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson ebbe anche l’incarico di seguire, l’ attuazione dell’ 11° censimento presso le riserve indiane, occasione che gli permise, da appassionato e competente raccoglitore di oggetti e fotografie qual’era, di ampliare la sua già importante collezione, comprensiva di corpus di fotografie realizzate in occasione dei Surveys da William Jackson, William Bell, Jack Hillers, Timothy O’Sullivan, oltre ché vaste serie sulle delegazioni indiane che visitavano la capitale, fotografate da Julian Vannerson, Zeno Shindler, Alexander Gardner, Charles Milton Bell.1Vedi in particolare: Thomas Donaldson, The George Catlin Indian Gallery in the U.S. NationalMuseum with memoir and statistci, annual report, Smithsonian Institution, 1885, Washington, Government Printing Office, 1887.Tra il 1890 e il 1893, Donaldson raccolse infatti immagini di David Francis Barry, Stanley Morrow, Clarence Grant Morledge, John Grabill,William Cross, Geo Spencer e altri autori. La preziosissima collezione Donaldson venne dall’univerdall’University of Pennsylvania Museum nel 1899.



La collezione Spagni dei Musei Civici di Reggio Emilia
Uno dei tesori più preziosi che si conservano nei Musei Civici di Reggio Emilia è la raccolta di materiali di Sioux e Cheyenne donata da Antonio Spagni al Comune di Reggio nel 1844, perché fosse destinata al Gabinetto di Storia Naturale “Lazzaro Spallanzani”.
Il valore etnografico e storico-artistico della raccolta è davvero eccezionale. Seppure limitata nel numero degli oggetti, essa riveste un’importanza notevole per gli studi americanisti di cultura materiale indiana, essendosi formata anteriormente al ventennio 1850 – 1870, che segnò l’inizio del collasso delle culture indiane tradizionali.
I manufatti della raccolta Spagni rappresentano una finestra aperta sulle originali tecniche di lavorazione, sul particolare gusto estetico e sul già affermato processo di incorporazione di elementi critici della cultura materiale occidentale (perline di pasta vitrea, pannetto rosso e blu, ma anche il cavallo, le armi da fuoco, le bevande alcoliche) da parte degli Indiani visitati da Spagni, Sioux occidentali e Cheyenne. Queste popolazioni erano a quei tempi all’apice della loro pittoresca cultura “del cavallo e del bisonte”. Antonio Spagni, reggiano, era andato esule in America dopo il fallimento dei moti del 1831 cui aveva partecipato. In America aveva intrapreso un’attività commerciale a St. Louis, dedicandosi alla compravendita del tabacco. In quegli anni svolse anche altre attività, come quella di cacciatore di pellicce, che lo mise in contatto con i nomadi Sioux e Cheyenne.




Con queste popolazioni visse ben diciotto mesi. Era appartenuto ad un capo Cheyenne il calumet, forse l’oggetto più notevole della sua raccolta: il fornello è intagliato in un blocco di catlinite, impreziosito da intarsi in stagno, ed è ornato da un gruppo plastico che ritrae due indiani seduti l’uno di fronte all’altro intenti a bere. Ad un capo Lakota erano appartenuti i gambali e due tuniche in pelle di cervo ornate da intrecci di aculei di istrice e gli altri oggetti, una faretra con le frecce, un arco, un coupstick, ornati da conterie in vetro bianco e turchese, e una borsa a tracolla per il tabacco.
Di particolare rilievo è una tunica dipinta con pittografie che narrano le imprese e i fatti d’arme dell’eroe cui era appartenuta.



Le immagini su queste pagine (dalla Collezione Thomas Corwin Donaldson):
Alexander Gardner, Lost medicine, 1872, William Jackson, Freemont Peack, 1870, William Jackson, Palace Butte Park, 1872
David Francis Barry, Sitting Bull, 1885, Vasco Ascolini, Catlinite Calumet, Collezione Spagni, Musei Civici Reggio Emilia, 2003 e
Edward Curtis, An oasis in the badlands 1905 ca.

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