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Walter Rosenblum, Photographs
Walter Rosenblum, Photographs
Walter Rosenblum, Photographs
Padova, Galleria Civica
30 aprile- 27 Giugno 1999
Pordenone, ottobre


Figlio di ebrei rumeni, è cresciuto nel Lower East Side di Manhattan, all'angolo tra Clinton e Rivington Street durante gli anni della Depressione. Da adolescente si avvicinò alla fotografia tramite il locale Boys Club, e nel 1937 si unì all' organizzazione Photo League, costituita in gran parte di volontari, di idee politicamente progressiste, che sponsorizzava workshops, seminari e lezioni.
Lì incontrò due figure straordinarie che divennero suoi insegnanti ed amici. Uno di essi fu Lewis Hine (1874-1940), un sociologo che si volse successivamente alla fotografia, documentando le vite degli immigrati e degli operai dal 1905. L'altro suo maestro fu il pioniere modernista Paul Strand (1890-1976).
Da ognuno di essi Rosemblum trasse esperienze diverse.
Le fotografie di Hine gli offrirono un modello di fotografia utilizzabile come strumento democratico, riformista, di sensibilizzazione sociale , che aveva come soggetto la vita quotidiana.
Il lavoro di Strand, spiccatamente sperimentale, gli suggerì il tremendo potenziale formale di questo media.
Rosenblum integrò gli esempi di entrambi gli artisti nelle memorabili serie di opere fotografiche che creò tra il 1930 ed il 1980.
All'età di soli 19 anni, Rosenblum produsse un lavoro di sorprendente maturità. Lavorando sotto la supervisione di Sid Grossman, il direttore della scuola Photo League, egli scattò nel giro di 6 mesi la serie "Pitt Street". In questa serie egli focalizzò la sua attenzione su un soggetto che conosceva intimamente: la vita quotidiana del vicinato raccolta tra le ombre di Williamsburg Bridge.
Queste immagini rivelano gli stenti vissuti dai neri, dagli ebrei e dagli zingari europei, che fecero di questi luoghi la loro casa, ma quasi sempre viene enfatizzata la comunità piuttosto che la miseria, la forte carica emozionale piuttosto che l'oppressione.
Qualche anno dopo Rosenblum andò in Europa. Come fotografo dell'esercito degli Stati Uniti, durante la seconda guerra mondiale, documentò lo sbarco in Normandia del 1944 e per primo, tra i fotografi delle forze alleate, entrò nel campo di concentramento di Dachau, dopo la sua liberazione. Dopo la fine della guerra rimase in Europa per lavorare per l'Unitarian Service Committee fotografando i rifugiati della guerra civile spagnola che vivevano nel sud della Francia.
In contrapposizione a queste cineree e claustrofobiche immagini, quelle che produsse qualche anno più tardi nei villaggi di pescatori nella Gaspe Peninsula del Quebec irradiano luce ed aria, dove la natura è il soggetto primario.
A distanza di dieci anni Rosenblum lavorò nuovamente fuori degli Stati Uniti, quando durante l'anno sabbatico al Brookling College (dove egli insegnò fotografia dal 1947 al 1986) andò ad Haiti.Vi rimase per dieci mesi immergendosi nello spirito di quei luoghi.
Rosenblum, inoltre, realizzò di New York diverse serie di fotografie tra le quali vanno ricordate quella fatta nel 1952 nell'East Harlem e quella del 1980 nel South Bronx. Quest'ultima serie gli valse il Guggenheim Felloship.
Insieme alla moglie, Naomi Rosenblum, famosa storica della fotografia, curò importanti mostre internazionali, compresa quella di Lewis Hine.
Le sue fotografie sono state esposte in più di quaranta collezioni internazionali tra cui il J. Paul Getty Museum a Los Angeles, la Library of Congress a Washington D.C., la Bibliotheque Nationale a Parigi, il Museo di Arte Moderna a New York.
Naomi Rosenblum
Walter Rosenblum, Photographs
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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