Uwe Ommer (Colonia, 1943)
Uwe Ommer (Colonia, 1943) inizia a fotografare a soli 14 anni.
Risale al 1963 il suo trasferimento a Parigi, inizialmente assistente di Jean Pierre Ronzel, poi professionista autonomo. Negli anni Sessanta e Settanta ha lavorato al fianco di rinomati stilisti, curando servizi per linee di moda femminili e per l’infanzia.
Negli anni Ottanta e Novanta Uwe Ommer raggiunge la celebrità con nudi esotici, realizzati in Asia e Africa, apparsi in libri e magazine di settore. Ommer ha curato inoltre un’edizione del Calendario Pirelli nel 1984.
Nel 1995 si è dedicato alla fotografia documentaristica: in circa sei anni ha immortalato nelle sue opere membri di oltre 1000 nuclei familiari, conosciuti durante una serie di viaggi attraverso i cinque continenti.
I servizi, raccolti nel volume 1000 families, sono completati da interviste ai soggetti ritratti, realizzate dallo stesso Ommer.
Tra le sue principali pubblicazioni, Black ladies, Taco, Berlin, 1987; Erotic Photographs, Taco, Berlin, 1988, Black ladies, Taschen, Köln, 1995; Asian ladies, Taschen, Köln, 2000; 1000 families :das Familienalbum des Planeten Erde, Taschen, Köln, 2002; Transit: in 1424 Tagen um die Welt, Taschen, Köln, 2006; Do It Yourself, Taschen, Köln, 2007.
Gli è stato conferito in Germania Ovest per ben tre volte (1962, 1965 e 1966) il Premio Nazionale annuale riservato al miglior fotografo nella sezione giovani.
Il CRAF ha deciso quest’anno di conferire all’artista l’International Award of Photography 2013 in occasione dell’apertura della sua retrospettiva a Palazzo Tadea a Spilimbergo.
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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