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Jan e Sarah Saudek - Allegorie dell’Umanità
A cura di Walter Liva
Galleria Tina Modotti/ Udine , 20 luglio - 16 settembre
Orari: da martedì a venerdì: 17.00-19.00; sabato, domenica e festivi: 10.30-12.30/17.30-19.30

Sale Espositive di Palazzo Tadea / Spilimbergo, 21 luglio- 9 settembre (portfolio)
Orari: da mercoledì a venerdì: 16.00-20.00 / sabato e domenica: 10.30-12.30-16.00-20.00

Jan Saudek (Praga, 1935) studia al Ginnasio dove inizia a dipingere e disegnare. Frequenta poi la Scuola di Fotografia Industriale di Praga. Nel 1950 viene assunto presso una tipografia e nel 1959 riceve in regalo una Flexaret 6 x 6.
Dopo aver realizzato nel 1963 la sua prima mostra personale a Praga, decide di dedicarsi totalmente alla fotografia creando una sorta di book che parlasse delle persone cui era personalmente legato, influenzato in questa scelta anche dalla Family of Man di Edward Steichen. Nel 1969 arriva per la prima volta negli Stati Uniti, dove viene incoraggiato a sviluppare la sua attitudine alla fotografia. All’inizio degli anni Settanta, individua una stanza studio, sinonimo della sua arte, ovvero uno scantinato dal muro scrostato dall’ umidità, perfetto per sfumature e tonalità di grigio. Dagli anni ’70 la sua reputazione è quindi internazionale. Da allora inizia una presenza costante ai più alti livelli. Moltissime sono state le collaborazioni di prestigio e le mostre delle sue opere ad Anversa, Bruxelles, Bonn, Losanna, Parigi, Chicago, Victoria, Melbourne, Arles, Milano, Varsavia, Essen. Nel 1981 esce la prima monografia a lui dedicata: Il teatro della vita (Milano, nel 1983), in seguito Aperture pubblica The World of Jan Saudek in inglese, francese e tedesco. Inizia a colorare le sue stampe in bianco e nero con l’ausilio dell’acquerello, guardando costantemente al passato, al pre-raffaellismo in particolare. Saudek con un linguaggio
diretto e pieno di carica sensuale racconta la bellezza dell’imperfezione e la figura umana nella sua più cruda bellezza, legata all’invecchiamento, agli affanni della vita e della morte, attraversando paesaggi onirici.

Sarah Saudkova (Praga, 1967) si laurea alla facoltà di Economia dell’Università di Praga. Conduce un programma televisivo, per poi diventare partner, modella, manager e moglie di Jan Saudek.
Sarah ha iniziato a realizzare le prime fotografie tutte sue nello studio di Jan, nella seconda metà degli anni ’90. Successivamente ha sviluppato uno stile proprio, pur esplorando territori simili a quelli del proprio mentore. Forse il più forte dei suoi lavori giovanili è The Kiss, 1999, dove dimostra un deciso approccio grafico al soggetto, riprendendolo dal basso: una vista d’effetto di un semplice gesto. Le immagini di Sarah non sconfinano nel pornografico, piuttosto il suo immaginario tende a rappresentare il lato divertente e al contempo romantico della sensualità.
C’è inoltre una profonda intimità nelle sue opere, si avverte la sensazione di essere parte di una famiglia che si ama, come in Holy Virgin, 2003, in cui Sarah impersona la Madonna, The 1st Step e Vis & Vis. In queste immagini viene celebrata la vita.
Jan e Sarah Saudek - Allegorie dell’Umanità
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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