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IL RITRATTO IN FOTOGRAFIA TRA 800 E 900
Il Ritratto in Fotografia tra 800 e 900
Photofestival Rovigno/ Rovinij
4 giugno - 20 giugno
Museo Zavica
 

Per definizione, il ritratto è una rappresentazione (pittorica, fotografica o letteraria) che raffigura uno o più soggetti generalmente isolati dallo sfondo o dal contesto generale in cui compaiono. Già nel decennio antecedente l'invenzione della fotografia aveva preso piede la moda delle piccole miniature dipinte (o cammei) e, con l'introduzione del dagherrotipo, che rimase sul mercato sino agli anni 1850, moltissimi pittori miniaturisti vennero impiegati presso gli studi dei fotografi a dipingere a mano i dagherrotipi.
Fu con Henry Fox Talbot che nacque la fotografia come oggi la intendiamo con un negativo dal quale si poteva stampare una copia positiva innumerevoli volte e poi l'invenzione di Eugene Disderi della carte de visite, che brevettò nel 1854, amplificò in modo esponenziale la realizzazione del ritratto: dai Re ai normali cittadini, la carte de visite si diffuse a macchia d'olio. Allo stesso modo la fotografia seguì l’espansione coloniale anche in Asia trovando interpreti d’eccezione come in India Charles Shepherd o a Yokohama in Giappone (ma non solo) Felice Beato, Hikoma Ueno, uno dei caposcuola della fotografia giapponese o l’austriaco Raimund von Stillfred che una volta ritornato in Austria fotografò anche la Dalmazia : fu in Giappone che venne anche esaltata la coloritura a mano delle immagini nello stile più vasto dell’ idea giapponese di arte.
La fotografia del Novecento si avviò poi al superamento del pictorialism, di cui Von Gloeden con il suo richiamo al classicismo greco ne fu un esempio e si misero in luce le diverse modalità espressive del ritratto borghese di Edward Steichen e di Alfred Stieglitz a quelli dedicati alle popolazioni dei nativi americani di John Alvin Anderson, ai ritratti degli emigranti in arrivo a Ellis Island di Lewis Hine, tra i primi fotografi ad essere impegnato socialmente, al ritratto come strumento per identificare nella lingua locale gli oggetti e gli abiti d’uso comune che le persone avevano con sé con Paul Scheuermeier e il suo sogno di un grande Atlante Linguistico che servisse a dimostrare i percorsi delle migrazioni dalla Grecia al centro dell’Europa nelle ere antiche. Non manca la ricerca o dei fratelli Bragaglia, padri del futurismo italiano in fotografia, Cecil Beaton, la visione del ritratto di moda di Richard Avedon e l'America della Grande Crisi e della Farm Security Administration fotografata con intensa partecipazione da Dorothea Lange, Arthur Rothstein, Russell Lee, quella di Photoleague con Walter Rosenblum (presente però a Omaha Beach il D Day), quindi il fotogiornalismo che, dalla Seconda Guerra Mondiale fino alla fine degli anni '60 ha posto la sua centralità mediatica: George Rodger, Henri Cartier Bresson, Chim, John Phillips (che, paracadutato tra i partigiani jugoslavi ha anche fotografato Tito mentre giocava a scacchi nelle grotte di Vis nel 1944 realizzando una serie di immagini fortemente simbolica), Herbert List, Werner Bishof, Burt Glinn, James Whitmore, Cornell Capa, Jeanloup Sieff, Robert Doisneau, Inge Morath, Frank Horvath, l’italiano Mario De Biasi (tra i pochi fotografi presenti a Budapest nel 1956 durante la rivolta ungherese), Raul Corrales a Cuba, Alain Mingam in Afghanistan, sono stati tra gli esponenti più importanti in assoluto della fotografia mondiale.
La fotografia è poi uscita dai giornali ed è approdata nella gallerie d’arte ed anche il ritratto ha assunto connotazioni diverse, non pià solamente documentative ma artistiche e narrative, come con Paolo Gasparini (suo il ritratto di Che Guevara), Robert Frank, William Klein, Bruce Davidson, Mario Giacomelli (che da parte sua ha introdotto nella fotografia il fantastico e l’onirico), Mario Cresci, Daniel Frasnay, Roberto Salbitani, Martin Parr, Nicola Radosevic, Paolo Gioli, Maurizio Buscarino, Bernard Plossu, Newsha Tavakolian, Rena Effendi sino ai lavori in digitale delle ultime generazioni (Elena Soloni, Barbara Vianello) si compone senza pretendere alcuna esaustività, un racconto per immagini del XX secolo. Per forza di cose nella mostra, curata da Walter Liva, vengono presentati anche molti autori italiani, dei quali ovviamente l’ archivio del CRAF ne conserva diverse opere e che in ogni caso possono essere considerati anch’essi dei Maestri della fotografia internazionale.
IL RITRATTO IN FOTOGRAFIA TRA 800 E 900
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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