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Bruno Bruni
Bruno Bruni. Tra Pasolini e "La Gondola", Centro Pasolini, Casarsa della Delizia, 12 luglio – 30 agosto, a cura di Manfredo Manfroi e Fabio Amodeo.

Bruno Bruni (Santa Lucia di Tolmino,1929 – Campalto di Mestre, 1997) collaborò con il Circolo la Gondola di Venezia e prima, insieme a Nico Naldini, fu tra i più giovani fondatori dell’academiuta costituita da Pasolini nel 1945 sui fondamenti della precedente "scuoletta" di Versuta. Sin dal 1944 Bruni concorse alla fondazione e alla gestione letteraria della rivista Stroligut. Visse quelle esperienze con grande entusiasmo e p arte cipazione, di cui fra l'altro diede atto nel suo poema, inserito nel volume Il ragazzo e la civetta, Il timp di un fantàt (Il tempo di un ragazzo). Dopo la guerra e le esperienze casarsesi, Bruno Bruni si trasferì a Venezia alla fine degli anni Quaranta. Qui fu maestro elementare a Mestre e Marghera e poi insegnò anche all’Istituto Magistrale. Si dedicò in particolare alla fotografia, campo nel quale Bruni si fece conoscere acquisendo anche premi in Italia e all'estero (come nel 1956 da Popular Photography) e divenendo anche segretario della Gondola nel 1956. La mostra verrà realizzata in collaborazione con La Gondola di Venezia e il Centro Pasolini di Casarsa e nell’occasione verranno presentati anche dei filmati che fanno parte anch’essi dell’Archivio de La Gondola.

Biografia (testo di Fabio Amodeo)
Bruno Bruni nasce a Santa Lucia d’Isonzo (oggi Most na Soči in Slovenia) il 27 marzo 1929 da famiglia emiliana. Il padre ferroviere, per lavoro, viene trasferito a Casarsa della Delizia dove Bruni trascorre l’infanzia e gli anni della guerra. Si iscrive al Liceo-ginnasio “Stellini” di Udine. A partire dal 1943 però raggiungere Udine diventa impossibile a causa dei bombardamenti e della precarietà dei collegamenti. Bruni entra a far parte del gruppo di allievi di Pier Paolo Pasolini, rifugiato in quegli anni a Casarsa con la madre, che Bruni conosce grazie all'amicizia con il cugino del poeta, Nico Naldini, suo compagni di classe. Bruni diventa uno dei maggiori collaboratori di Pasolini, sia nell' “Academiute di lenga furlana”, il sodalizio teso a fare del friulano della Destra Tagliamento una lingua di poesia, sia nella rivista Stroligut, organo dell'Academiute. Nel 1950 lascia Casarsa per trasferirsi a Venezia, dove si iscrive all'università Cà Foscari, che deve abbandonare quasi subito per la morte di entrambi i genitori. Si dedica all'insegnamento come maestro elementare, prima a Mestre poi a Marghera, e più tardi alla docenza di didattica presso un Istituto magistrale. Conosce già la fotografia per aver frequentato lo studio dei Ciol a Casarsa, e a Venezia, introdotto dal fotografo Carlo Mantovani, comincia a frequentare, assieme a Gianni Berengo Gardin, Giuseppe Bruno, Fulvio Roiter, Italo Zannier, il circolo fotografico “La Gondola”, del quale diventa socio e, nel 1956, segretario. Attraverso la fotografia, per la quale riceve diversi riconoscimenti in Italia e all’estero, tra cui un premio indetto, nel 1956, dalla rivista statunitense Popular Photography, ha modo di mettere in luce tutta la sua espressività artistica e intellettuale. A partire dagli anni Sessanta il suo impegno nel sindacato Cgil Scuola e nel Movimento di cooperazione educativa e la famiglia lo assorbono completamente. In particolare dedica ogni energia alla lotta per la riforma dell'insegnamento primario, per l'introduzione del tempo pieno e per l'apertura degli asili nido. Milita nel Pci e poi nel Pds: è tra i fondatori del Circolo Arci “Corto Maltese” di Favaro Veneto e della biblioteca della sizione “Di Vittorio” di Campalto. Nel 1993 pubblica la raccolta di poesie Il ragazzo e la civetta – Percorsi di un allievo dell'Academiuta di Pasolini per i tipi di Campanotto editore. Nel 1995 la Città di Casarsa della Delizia gli conferisce il titolo di “Cittadino dell'anno” assieme agli altri fondatori dell'Academiuta. Muore a Campalto il 7 marzo 1997.
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