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Paesaggi interposti
Paesaggi interposti
MALNISIO
Centrale Idroelettrica
27 Luglio- 7 Settembre

PAESAGGI INTERPOSTI
in collaborazione con la città complessa
Paesaggi interposti è il risultato di una campagna fotografica sul territorio della provincia di Pordenone che vuole inserirsi nella tradizione della fotografia di commissione quale mezzo di interpretazione del paesaggio, con lo scopo di mettere in luce le specificità del territorio e rappresenta uno strumento diagnostico, in grado di suggerire, in alcuni casi, i suoi futuri scenari.
Sei giovani fotografi del paesaggio, Andrea Botto, Alberto Cadin, Marco Citron, Danilo Donzelli, Maurizio Montagna e Marco Signorini rivolgono lo sguardo ai principali tracciati che costituiscono l’impalcatura della rete minore delle strade, delle acque e dei principali sistemi insediativi della provincia.

 
Paesaggi interposti
 “Il territorio non è un dato, ma il risultato di diversi “processi”. Da un lato si modifica spontaneamente: l'avanzare o il ritirarsi delle foreste
 e dei ghiacciai, l'estensione e il prosciugamento delle paludi, il colmarsi dei laghi e la formazione di delta [...] tutto testimonia
 l'instabilità della morfologia terrestre. Dall'altro il territorio subisce interventi umani: irrigazione, costruzione di strade, ponti, dighe, sbarramenti idrotecnici, scavo di canali, apertura di tunnel, terrazzamenti, dissodamenti, rimboschimenti, arricchimento dei terreni,
gli atti stessi dell'agricoltura fanno del territorio uno spazio incessantemente rimodellato”.
 
André Corboz, ­­­­­­Il territorio come palinsesto, 1983

 
Se elemento costitutivo della disciplina fotografica è, tra gli altri, quello di essere documento di una parvenza ontologica del mondo che osserviamo, essa fin dalla sua nascita si é anche occupata del paesaggio e delle interazioni tra l’uomo e lo spazio in cui vive, e che egli continua inesorabilmente a modificare.
All’interno di quello che potrebbe essere definito un genere della fotografia, esistono numerosi e rilevanti esempi di un rapporto tra interesse pubblico e ricerca artistica, che molto hanno dato sia alla storia della fotografia sia alla comprensione del territorio e delle problematiche ad esso connesse.
Paesaggi interposti vuole inserirsi nella tradizione della fotografia di commissione quale mezzo di interpretazione del paesaggio, come suggeriscono molte esperienze storiche, fra cui la Mission Heliographique del 1851 in Francia o le campagne fotografiche della FSA negli anni trenta in America.
Alcuni esempi recenti di questo sforzo istituzionale e del ruolo degli enti rispetto all’attività di committenza sono quelli della DATAR in Francia a metà degli anni ottanta, in Italia di Archivio dello spazio dal 1987 al 1997, all’interno del Progetto Beni Architettonici e Ambientali della Provincia di Milano, e di Linea di confine per una fotografia contemporanea, promossa da numerosi enti pubblici della provincia di Reggio Emilia, che dal 1989 opera attraverso campagne, laboratori, mostre e pubblicazioni per la costruzione di un sempre più ricco archivio fotografico.
Tali esperienze propongono un nuovo sguardo sul paesaggio utile a tutte quelle figure che, nelle varie forme, ritengono la rappresentazione del paesaggio un valido supporto per la comprensione di un contesto geografico, politico e culturale.
Una campagna di rilevazione fotografica della provincia di Pordenone ha lo scopo di mettere in luce le specificità del territorio e rappresenta uno strumento diagnostico, in grado di suggerire, in alcuni casi, i suoi futuri scenari.
Da una parte lo sguardo documentaristico proprio della fotografia, dall’altra l’osservazione multipla del soggetto (mai visto, o sempre visto e mai osservato), consentono, con angolazioni e sensibilità diverse, di interpretare i processi di trasformazione in atto e i tratti permanenti del territorio oggetto dell’indagine.
Quanto più è ampia la quantità dei temi e dei punti di vista proposti, tanto più ricca è la ricerca.
Estratto dal testo di Giovanni De Roia , Paesaggi Interposti, dal catalogo della campagna fotografica.

 
La campagna fotografica è stata organizzata dall'associazione la citta complessa con il sostegno della Provincia di Pordenone, del Comune di Pordenone e della Regione Friuli Venezia Giulia (vedi gli approfondimenti sul sito dell'associazione).
Paesaggi interposti
Fulvio Merlak, Colori, 1984

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Fox Talbot, The Reading Establishment, 1846

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